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La radice del mio albero chiusa in una bolla si insinua nella terra esce e beve aria. Di notte fa una giravolta, si erge verso il cielo, capovolge l’albero che sfiora la sua ombra.

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Un ponte sul vuoto che separa un sentire da un’altro vedere. Come un virgulto che si spinge incurante dello spazio, tra la foglia e il filo di ferro, a costruire un mondo disegnando stupore tra ombra e luce

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Il respiro del bosco disegna ombre di luce sulla strada. Il graffio repentino dei droni-arpia cancella gli orditi dei pensieri. S’aprono voragini là dove la scelta non si pone. S’arresta ogni respiro al digrignare delle mascelle. Cataclisma dal cielo nulla sfugge alla distruzione.

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Come stormi prostrati Per gli infiniti Disegni tracciati, Viviamo Sulle orme scomparse Del nostro deserto, Anime perse, Talvolta ci incontriamo Nel nero di notti Stellate Disfi d'ogni finzione Il volo spicchiamo Con ali tremanti Per la vertigine imminente

TeresaMatilde
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Ho tracciato un percorso memorie tra luce e ombre Colori di sabbia e pietra Di legno lavato dal mare Naufragio di chissà quale viaggio Torna a marcare il mio passo invita a una danza antica Mai del tutto dimenticata

TersaMatilde
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Nel buio uno spiraglio, Fenditura di luce Tra un universo E l’altro Spaccatura Spazio tempo Frazione Rifratta Da sguardo A sguardo

TeresaMatilde
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Con le mani nella terra Ascolto il fremere Dell’erba che cresce La pelle assorbe Sensazioni antiche Un suono morbido E avvolgente La voce madre del tutto

TeresaMatilde