Metamorfosi

In questa suggestiva opera, Teresa Matilde esplora il rapporto tra natura e materia, tra organicità e astrazione, attraverso una composizione di forte impatto visivo. L’immagine sembra evocare una superficie naturale – forse una corteccia, una roccia erosa dal tempo o un frammento di paesaggio primordiale – in cui la materia pittorica si stratifica e si sgretola, creando un dialogo tra presenza e dissoluzione.

La tavolozza cromatica, dominata da tonalità terrose, ocra e grigi, suggerisce un legame con la terra e i suoi processi di trasformazione. Le texture dense e i contrasti chiaroscurali conferiscono all’opera una qualità quasi tattile, invitando lo spettatore a percepirne la fisicità oltre la pura dimensione visiva. Le forme non si definiscono in modo netto, lasciando spazio all’interpretazione e al fluire dell’immaginazione.

Matilde sembra voler catturare la forza vitale insita nella natura, non come entità statica, ma come organismo in continuo mutamento. La sua tecnica pittorica, caratterizzata da sovrapposizioni materiche e da un uso espressivo della superficie, trasforma l’opera in una meditazione sulla memoria della terra, sulle sue cicatrici e sulla bellezza nascosta nei segni del tempo. Il risultato è un’immagine che va oltre la mera rappresentazione paesaggistica, trasformandosi in un’esperienza sensoriale ed emotiva, in cui la natura diventa metafora di resistenza e metamorfosi.

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